martedì 31 marzo 2020

STEP#05: UN MESSAGGIO PER TUTTI

Questo spot del Ministero dello Sviluppo Economico, datato 2014, vuole evidenziare l'importanza di organismi come marchi e brevetti, i quali esistono al fine di tutelare le novità e le idee, proteggendole da contraffazioni e simili.




venerdì 27 marzo 2020

STEP#04: SESHAT E LA LIBRERIA DIVINA

In questo post faremo un salto indietro nel tempo, ricollegandoci ad un mito risalente a una delle prime grandi civiltà del mondo antico.

Non mi è stato possibile rintracciare un mito in cui fosse esplicitamente presente l'azione topic del mio blog, ovvero brevettare, ma sono comunque riuscita a trovarne uno che si ricollegasse ad un aspetto-chiave di tale verbo, riguardante i privilegi riservati ad inventori ed autori di cose nate dal loro ingegno.

Ci troviamo nel pántheon egizio, ed i nostri protagonisti sono le divinità Thoth e Seshat.
Sono paredri l'uno rispetto all'altra, in quanto entrambi protettori della scrittura e di vari aspetti della conoscenza.

Thoth, in particolare, è la divinità della Luna, della saggezza e della magia. È il dio dalla testa di ibis, l'integerrimo giudice divino, lo scrupoloso scriba degli dei.

Thoth, nell'atto di scrivere.

Seshat, a fianco di Thoth, era la dea dell'aritmetica, dell'architettura e protettrice di degli scribi; veniva venerata nelle allora "Case della Vita", luoghi in cui venivano insegnate varie arti, tra cui la scrittura, la più prestigiosa tra tutte. 

Seshat, anche lei nell'atto di scrivere.

Ma perchè la scrittura era così importante? 
Il mito racconta che Seshat inventò la scrittura (il suo nome significa letteralmente "Scriba donna"), che venne affidata a Thoth, il quale decise di donarla agli uomini; per mostrare la loro graditudine, coloro che si specializzavano nell'arte della scrittura, dovevano averne estrema cura e praticarla nel modo più accurato possibile. Il sistema geroglifico, per gli antichi egizi, veniva indicato con la frase medu-netjer, ovvero "parole del dio".
Perciò Seshat, per premiare tutti coloro che onoravano quest'arte con la creazione di nuove opere, che potevano essere libri, iscrizioni o storie, una copia di esse veniva inserita dalla dea stessa nella libreria divina: in questo modo l'autore aveva la possibilità di vivere in eterno, dato che il suo nome e la sua opera ormai risiedevano nell'Aldilà.

Fonti:
https://www.ancient.eu/Seshat/
https://www.ancient.eu/Thoth/

lunedì 23 marzo 2020

STEP#02: UNA STORIA ORIGINARIA

Le parole celano storie uniche, mai raccontate, che noi possiamo soltanto immaginare; ed è proprio questo quello che faremo in questo secondo step, immaginare.
Quale potrebbe essere la vera origine della parola brevettare? È stata l'etimologia a dircelo, sì, ma se ci fosse una ragione più antica, distante e unica? Qui di seguito tenterò di inventare una storia, che cercherà di dare un carattere vivo a questa parola...

In un'epoca totalmente diversa dalla nostra, sotto il dominio di un imperatore romano, un produttore di vino lavorava a Roma, in una zona tranquilla della città. Il suo vino era molto amato dagli abitanti del quartiere, che, ogni sera, si fermavano alla sua bottega per acquistarne un po' per la cena. Il bottegaio adorava il suo lavoro e, nel tempo libero, si divertiva a giocare con i sapori di spezie e fiori quando un giorno, per pura curiosità, decise di aggiungere questi suoi esperimenti al suo vino; molti miscugli si rivelarono semplicemente disgustosi mentre altri, uno in particolare, allettava particolarmente le papille gustative. Allora decise di provare a mettere in vendita questa sua creazione; il giorno dopo, infatti, ecco che sul suo bancone giaceva una piccola anfora, pronta ad essere offerta a qualche coraggioso che decideva di provare la novità. Molti rimasero scettici e rifiutarono l'offerta mentre gli altri, che accetarono, rimasero stupefatti dal gusto di questo nuovo vino. In tantissimi chiesero quali fossero gli ingredienti segreti di quel nettare, ma il nostro bottegaio decise di far rimanere tutto un segreto.
Sempre più gente si accalcava alla sua bottega per comprare un poco del suo vino, ormai tanto rinomato, che gli altri produttori di vino del quartiere e dintorni rimasero senza clienti. Irritati dalla questione, questi ultimi decisero di dare una bella lezione al bottegaio; durante la notte mandarono dei mercenari a sfondargli l'intera bottega, per l'offesa arrecata loro.
La mattina dopo, il povero bottegaio si accorse del disastro, non credendo ai propri occhi.
Ma la sua passione lo fece andare avanti e, convinto di continuare il suo business finchè non avesse smesso di respirare, decise di investire tutto il suo denaro in delle guardie, che lo avrebbero protetto giorno e notte: in questo modo avrebbe potuto ricostruire la sua bottega in maniera tranquilla per poi ritornare a vendere il suo tanto amato vino.
Ma non lo avrebbe fatto in eterno. Infatti, dopo quasi un anno dalla scoperta del suo apprezzatissimo vino speziato, decise di congedare le guardie per poter tornare ad una vita normale e pacifica; ma per poterlo fare veramente, decise di rendere disponibile a tutti la propria ricetta, fino a quel momento tenuta segreta.

In questo modo il nostro bottegaio riuscì a tornare alla normalità, con tutto il quartiere più felice che mai: ne aveva abbastanza di popolarità, non ne aveva bisogno.
Per lui questa esperienza aevi brevis, fu abbastanza.

venerdì 20 marzo 2020

STEP#01: ETIMOLOGIA [3]

In giapponese l'espressione è 特許 (tokkyo)[1], formata da due kanji che rispettivamente significano:

特: speciale.
許: permesso, approvazione.

In maniera abbastanza intuitiva, conoscendo il significato dei singoli kanji, possiamo risalire al significato dell'unione tra i due, ovvero "permesso speciale".


Brevettare in altre lingue[2]:

patentar in spagnolo;
opatentować in polacco;
octrooiering in olandese;
patentieren in tedesco;


Guarda anche l'etimologia della parola in italiano e inglese!



Fonti:
[1] https://www.nihongomaster.com/dictionary/entry/43686/tokkyo
[2] https://context.reverso.net/traduzione/ 

STEP#01: ETIMOLOGIA [2]

Per gli anglofoni invece, la parola si traduce con l'espressione patent, che vanta origini latine.
Essa infatti deriva dal verbo latino patere il cui significato principale, fornito dal vocabolario Olivetti online, è:
    "essere accessibile, praticabile, disponibile"[1].
La radice latina patent venne successivamente adottata dal francese antico ed inserita nell'espressione lettre patent (corrispettivo in latino medievale: litteræ patentes), che si traduce testualmente in "lettera aperta".
A partire dalla fine del XVI secolo si delineò un significato più vicino a quello moderno: "licenza garantita da un governo riguardo una nuova ed utile invenzione, conferendo il diritto esclusivo di sfruttare l'invenzione per un determinato numero di anni"[2].

Il verbo to patent assunse significati leggermente differenti durante i secoli, anche se risultano tutti relativamente recenti.
Negli anni 70 del XVII secolo, significava "avere il diritto di avere un territorio", diritto appunto espresso nella lettre patent;
Sempre attraverso una lettera aperta, a partire dal 1789, il Governo poteva garantire il privilegio a qualcuno di "ottenere dei diritti esclusivi e il monopolio" di una propria invenzione e idea;
Da quest'ultima definizione nasce quella definitiva datata 1822, che recita: "ottenere il copyright di un'invenzione"[2].


Guarda anche l'etimologia della parola in italiano e altre lingue!


Fonti:
[1] https://www.dizionario-latino.com/dizionario-latino-italiano.php?parola=pateo
[2] https://www.etymonline.com/word/patent

STEP#01: ETIMOLOGIA [1]

Il vocabolario online della Treccani ci fornisce un significato del verbo brevettare:

    "v. tr. [der. di brevetto] (io brevétto, ecc.). – Munire di brevetto, proteggere con brevetto: b. un’invenzione, un nuovo motore."[1]

Questa, tuttavia, non si presenta come una definizione esauriente, perciò mi sento di allegare anche una breve definizione della parola brevetto:

     "s. m. [dal fr. brevet, dim. di brief «breve»; cfr. breve2]. – 
1. Documento, rilasciato da apposito ufficio, che riconosce il diritto esclusivo di attuare e disporre di una invenzione industriale, di un marchio d’impresa, di un modello di utilità o ornamentale;
2. Documento che abilita all’esercizio di un’attività professionale; anche il provvedimento che si concreta nella concessione del documento. "[2]


Per quanto riguarda l'origine della parola brevetto (e quindi simultaneamente del verbo brevettare), essa deriva dal francese bref, che a sua volta deriva dal latino brevis, ovvero "di corta durata".
Il termine francese andava ad indicare un documento redatto da un notaio al fine di testimoniare la conclusione di un negozio[3].


Guarda anche l'etimologia della parola in inglese e altre lingue!



Fonti:
[1] http://www.treccani.it/vocabolario/brevettare/
[2] http://www.treccani.it/vocabolario/brevetto/
[3] https://www.tesionline.it/tesi/preview/la-tutela-dei-brevetti/29437/9

STEP#25: POST FINALE

Ed eccoci giunti al post finale di questo blog; dopo quasi tre mesi di ricerche e pubblicazioni, penso che sia il caso di fare un riassunto ...