mercoledì 13 maggio 2020

STEP#14: NELL'OTTOCENTO

Diciannovesimo secolo. Siamo in piena Rivoluzione Industriale, che entra nella sua seconda fase, caratterizzata dalla scoperta di nuove forme di energia, come il petrolio e l'elettricità e dallo sviluppo di nuovi mezzi di trasporto. È il momento della Belle Epoque, della fiducia cieca nel progresso, nella scienza e nella tecnica.

Ecco alcuni brevetti interessanti e, soprattutto, le tappe fondamentali che ci fanno sempre più avvicinare a un sistema ufficiale in grado di rilasciare brevetti seguendo delle regole ben precise.

La Pen-y-Darren

Venne brevettata nel 1804 da Richard Trevithick ed è la prima locomotiva alimentata a vapore che riuscì a percorrere una ferrovia, con la bellezza di 5 vagoni e 70 uomini di carico: è considerabile come il primo treno della storia della tecnologia. In seguitò egli vendette i suoi brevetti, ma diede un grande shock alla comunità scientifica, dimostrando possibile qualcosa che, fino a meno di un secolo prima, veniva considerata come mera fantasia.

La Pen-y-Darren


Brevetto "al femminile"

Il 5 maggio 1809, Mary Dixon Kies decide di rompere gli stereotipi femminili e deposita il suo brevetto, riguardante un nuovo processo di intrecciatura dei fili di paglia con quelli di seta, dedicata alla produzione di cappelli. Ovviamente non fu la prima donna a inventare nuove procedure o simili, ma fu la prima a brevettare una propria invenzione negli Stati Uniti. Purtroppo non ricevette mai gli incassi che le sarebbero spettati, ma la sua nuova tecnica diede un enorme "boost" nella produzione di cappelli a livello transatlantico.

Mary Kies

Dal punto di vista legale...

Questo secolo si rivelò fondamentale per l'introduzioni di Uffici dedicati e nuove leggi per quanto riguarda la brevettabilità delle nuove invenzioni.

Stati Uniti

Nel 1802 venne aperto il primo Ufficio Brevetti degli USA, che oggi porta il nome di USPTO (United States Patent and Trademark Office).  Con il Patent Act datato 1836, questo ufficio venne leggermente modificato da un punto di vista amministrativo e, cosa importantissima, tutti i brevetti finora registrati vennero resi accessibili al pubblico, in modo tale da permettere a chi volesse brevettare una propria invenzione, di effettuare una ricerca di anteriorità; in questo modo la qualità dei brevetti aumentò considerevolmente. Inoltre fu possibile richiedere un'estensione di 7 anni rispetto ai 14 originari della durata del proprio brevetto, solo di fronte a delle ragioni appropriate. Da quel momento in poi, i nuovi brevetti vennero registrati tramite un numero, mentre tutti quelli precedenti venivano accompagnati dalla lettera X.


Il primo brevetto registrato a partire dal Patent Act


Regno Unito

Nell'Impero Britannico si stavano creando delle tensioni molto simili a quelle di due secoli prima: i brevetti venivano rilasciati in modo arbitrario, andando a benificiare pochi alle spese del popolo. Molti articoli "anti-brevetti" vennero pubblicati, ma non si arrivò mai ad una abolizione definitiva del sistema. Quest'ultimo, c'è da riconoscere, risultava ormai troppo obsoleto per la società dinamica che si stava venendo a formare: il processo per ottenere un brevetto era lungo, dispendioso, e gli uffici dedicati non erano gestiti da persone competenti.
Ma le cose cambiarono con il Patent Law Amendment Act datato 1852 che stabilì il primo Patent Office inglese nell'ottobre dello stesso anno; il vecchio sistema venne rinnovato completamente. Infatti la procedura venne semplificata, divenne obbligatorio presentare una descrizione della propria invenzione, furono resi pubblici gli archivi brevettuali, non fu più necessario richiedere diversi brevetti per i diversi paesi presenti nell'isola britannica ed i costi della procedura vennero ridotti di almeno 3/4.
Nel 1883 venne emesso il Patents, Designs, and Trade Marks Act, grazia al quale vennero introdotte le esaminazioni delle invenzioni affinchè si constatasse che la descrizione risultasse fedele al progetto: non venivano ancora effettuate ricerche sulla novità dell'invenzione.

Patents, Designs, and Trade Marks Act

Francia

Le leggi concernenti i brevetti prevedevano delle procedure piuttosto blande, senza nessuna commissione che giudicasse l'invenzione in questione: questo aspetto venne fatto notare molto spesso durante la prima metà del 1800 (venne fatta presente nel 1811 e 1814) e solo nel 1828 venne formata una commissione che sis arebbe dovuta occupare di una riforma sulle leggi sui brevetti.
Nel 1844 finalmente viene promulgata una legge a riguardo, sospinta anche da un clima particolare che permeava in tutta Europa; da un punto di vista economico e industriale la Francia aveva bisogno di una spinta, soprattutto nel campo dei macchinari. La legge prevedeva 3 tipi di invenzioni: nuovi prodotti industriali, nuovi metodi e la nuova applicazione di metodo già conosciuti nel campo industriale. Inoltre l'invenzione doveva soddisfare due requisiti: di essere nuova e avere un carattere industriale. Processi puramente teorici non potevano essere brevettati.
Con questa nuova legge si voleva andare a risollevare l'economia francese.


La Convenzione di Parigi per la Protezione della Proprietà Industriale

Venne firmata a Parigi il 20 marzo 1883 e fu uno dei primi trattati concernenti la proprietà industriale e intellettuale. Venne allora firmata solamente da 11 Paesi (Belgio, Brasile, Francia, Guatemala, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, El Salvador, Serbia, Spagna e Svizzera) e "fu uno dei primi trattati volti a tutelare la proprietà industriale nel senso più ampio, applicandosi a marchi, brevetti, modelli di utilità, disegni e modelli industriali" (fonte); essa riconosce tramite il diritto di reciprocità l'uguaglianza in fatto di trattamento di proprietà industriale e intellettuale in tutti i paesi e, tramite il diritto di priorità la possibilità di depositare in un Paese appartenente all'Unione il proprio brevetto, avendone, per l'appunto, la priorità assoluta. Così si minimizzava il rischio del "furto di idee" tra scienziati di differenti paesi.

Francobollo commemorativo


Fonti:
[1] https://en.wikipedia.org/wiki/History_of_patent_law
[2] https://petpat.lv/en_lv/news/a-brief-history-of-the-patent-system/
[3] https://en.wikipedia.org/wiki/Richard_Trevithick
[4] https://artpatent.ru/en/news/the-inventions-no-one-believed-in-locomotive/
[5] https://en.wikipedia.org/wiki/History_of_United_States_patent_law
[6] https://www.createip.co.nz/brief-history-patents/
[7] https://it.wikipedia.org/wiki/Convenzione_di_Parigi_per_la_protezione_della_propriet%C3%A0_industriale
[8] https://eh.net/encyclopedia/an-economic-history-of-patent-institutions/
[9] https://halshs.archives-ouvertes.fr/halshs-00544730v2/document
[10] https://core.ac.uk/download/pdf/47163074.pdf

Nessun commento:

Posta un commento

STEP#25: POST FINALE

Ed eccoci giunti al post finale di questo blog; dopo quasi tre mesi di ricerche e pubblicazioni, penso che sia il caso di fare un riassunto ...